- L’anguria (Citrullus lanatus) appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa da cui provengono zucca e cetrioli. Con il suo contenuto in licopene, acido ascorbico e citrullina è una vera fonte di antiossidanti. Si tratta di sostanze in grado di contrastare l’insorgenza del cancro, delle malattie dismetaboliche e cardiovascolari (Omoni and Aluko 2005). Le quattro cultivar più apprezzate sono picnic, icebox, yellow flesh e seed less.
L’anguria cresce sotto il sole. In condizioni di stress ambientale, come quelle che si vengono a creare in un campo inondato dalle radiazioni solari, le piante sono indotte a produrre i loro metaboliti secondari. Carotenoidi, polifenoli, terpeni, alcaloidi sono tutti metaboliti secondari prodotti dalle piante principalmente per difendersi (Metlen KL et al. 2009). Il bello è che queste molecole proteggono anche noi!
100 grammi di polpa apportano 30 kcal con il 92,0% di acqua, il 7,5% di carboidrati (di cui 6,2% zuccheri semplici) e lo 0,4% di fibre alimentari. Ricca oltre che di carotenoidi anche di flavonoidi, vitamina C, vitamine del gruppo B (in particolare la B1 e la B6), citrullina e sali minerali (potassio e magnesio) l’anguria viene considerata un frutto poco calorico e molto nutriente.
La concentrazione in licopene varia da 2,30 a 7,20 mg per 100 grammi ed è presente in forma cristallina all’interno delle cellule (Huh et al. 2008). Sentiamo sempre parlare del licopene in relazione al pomodoro ma forse non tutti sanno che il contenuto in licopene delle angurie a polpa rossa è del 40% superiore a quello dei pomodori (4,81 mg/100 grammi versus 3,03 mg/100 grammi).
Inoltre nel pomodoro il licopene risulta biodisponibile in quantità relativamente alte solo dopo trattamento termico a seguito della rottura dei complessi proteina-carotenoidi. Al contrario il licopene dell’anguria è direttamente disponibile per l’uomo (Saftner et al 2007). In ragione dell’alto contenuto in licopene e della sua biodisponibilità questo frutto può essere considerato a pieno diritto un cibo funzionale (functional food).
Ma funzionale a cosa, vi starete chiedendo? A tutto, potrebbe essere la risposta. Il licopene agisce come potente anti-ossidante (la sua valenza antiossidante è superiore a quella dell’alfa e del beta-carotene, della luteina e dell’alfa-tocoferolo). Neutralizza i radicali liberi tanto da meritarsi il nome di spazzino o scavenger. I radicali liberi hanno la capacità di ossidare qualsiasi cosa incontrino: DNA, lipidi, proteine. Oggi sappiamo che lo stress ossidativo è alla base della totalità delle malattie cronico-degenerative, dal diabete alla demenza senile (Ratnam et al, 2006) e che una dieta ad elevato apporto in antiossidanti ha un effetto protettivo nei confronti di queste patologie.
Il più importante “health claim” associato al licopene è quello di essere “protettivo nei confronti del cancro”(Ambreen N. et al 2014).
Il consiglio è dunque quello di non privarsi di questo meraviglioso frutto.
Bibliografia
- Omoni AO, Aluko RE. The anti-carcinogenc effects of lycopene: a review. Trends Food Sci Technol 2005
- Metlen KL et al. Plant behavioural ecology: dynamic plasticity in secondary metabolities. Plant Cell Environ. 2009
- Huh YC et al. Morphological characterization of Korean and Turkish watermelon germplasm. In: Pitrat M (ed): Cucurbitaceae 2008
- Saftner R et al. Quality characteristics of fresh-cut watermelon slices from non-treated and 1-methylcyclopropene and/or ethylene-treated whole fruit. Postharvest Biol Technol 2007
- Ambreen N et al. Watermelon lycopene and allied health claims. EXCLI Journal 2014